Oggi spieghiamo come coltivare i funghi porcini.
I porcini sono funghi gustosi, costosi e prelibati, largamente utilizzati nei piatti tipici della cucina italiana. Utilizzati soprattutto nei risotti, pasta al forno, tagliatelle e scaloppine, regalano alla pietanza il tipico gusto tanto amato nel nostro Paese. I funghi porcini fanno parte della famiglia dei Boletus ed in genere nascono e si sviluppano nel sottobosco, tra gli alberi di querce e castagni.
La coltivazione di questo fungo non è semplice e si ottiene solo attraverso un processo chiamato micorizzazione ovvero l’atto di trasferire le radici dei funghi creando una simbiosi con altre piante, come ad esempio gli alberi di castagne che possono fornire il giusto nutrimento al fungo.
I porcini crescono in ambienti umidi, nei sottoboschi, e quindi è fondamentale cercare di ricreare il terreno e l’ambiente adatti al suo sviluppo.
In effetti questo tipo di coltivazione si rivela molto costosa, e deve essere intesa come una fonte di investimento, non di certo per una produzione propria.
Per riuscire a ricreare l’habitat corretto per il fungo porcino in genere si impiegano mediamente cinque anni e solo dopo tante produzioni di funghi si rientrerà della spesa iniziale.
Vanno dunque sostenute molte analisi chimiche e fisiche del territorio e la scelta delle piante superiori che daranno nutrimento ai funghi va fatta accuratamente. A volte si usa questa tecnica anche per un’operazione di riforestazione. I funghi vengono micorizzati anche per sostenere investimento degli alberi circostanti.
A causa del forte investimento, generalmente non si fanno impianti solo di funghi porcini, ma anche di tartufi, che andranno raccolti dopo circa sei anni.
Negli ultimi anni qualche avventore sta provando a riprodurre i funghi porcini in serra. Le spore vengono inserite dentro a delle balle di paglia che vengono irrigate due volte al giorno, utilizzando anche i nebulizzatori dall’alto, per ricreare un ambiente molto umido, utile alla crescita del fungo. Crescerà quindi un fungo con caratteristiche similari al porcino con una cappella che può arrivare anche a quindici centimetri di diametro.
Questa tecnica è ancora sperimentale, ma voci di corridoio indicano un prezzo finale al pubblico ancora superiore rispetto ai porcini.