La coltivazione dei carciofi non è per nulla complessa e si presta a chiunque possieda un terreno da destinare unicamente a questo ortaggio. Infatti, a fronte della semplicità di coltivazione, bisogba sapere che si tratta di una pianta pluriennale, che dura per un periodo compreso tra i 5 e i 7 anni, quindi il nostro investimento produrrà benefici per una tale durata ma dovrà anche prevedere un utilizzo costante del terreno per questo scopo.
Potendo disporre poi di un altro appezzamento di terreno ,potremo addirittura utilizzare i nuovi germogli dei carciofi, chiamati carducci, per procurarci nuove piante da utilizzare in sostituzione di quelle che già possediamo che dovessero ammalarsi. Si tratta a tutti gli effetti, dunque, di una coltivazione a ciclo continuo, che una volta iniziata potremo portare avanti per sempre.
I carciofi si dividono in due varietà, a seconda del periodo di produzione, quelli a produzione autunnale e quelli a produzione primaverile. Essi amano i climi caldi e non resistono agli inverni rigidi, motivo per cui, nelle zone fredde, vanno coperti durante l’inverno per ripararli dal freddo.
Il terreno dovrà essere vangato e concimato, prima di piantare i carciofi. Ottimali per coltivare il carciofo sono i terreni freschi, poco calcari o sabbiosi, che garantiscano un buon drenaggio dell’acqua. A sua volta il concime dovrà essere maturo e, se artificiale, meglio nella forma granulare a lenta cessione.
Disporremo delle file dove piantare i carducci, con uno spazio tra uno e l’altro di 60 cm e tra una fila e l’altra di 90 cm. Dobbiamo infatti tenere conto che le piante, una volta grandi, avranno uno sviluppo importante, fino a un metro di larghezza.
Per fare in modo che i carducci non marciscano, eviteremo di interrarli troppo e, nel momento in cui cominceranno lo sviluppo, avremo cura di eliminare i polloni basali, che altro non sono che nuovi carducci, che riporremo nella zona di terreno prevista per future produzioni di carciofi. Di tutti i carducci presenti in ogni nuova pianta, dunque, lasceremo solamente tre polloni basali che saranno appunto quelli sui quali si svilupperà la pianta stessa.
Le piante vanno annaffiate e concimate dall’autunno in poi, per ottenere la prima produzione di fiori, che sono appunto i carciofi che andremo a raccogliere e mangiare nel periodo compreso tra gennaio e febbraio.
Iniziando l’annaffiatura in estate, invece, otterremo già una prima fioritura della pianta, quindi una prima raccolta di carciofi, in autunno e continuando poi ad annaffiare, una seconda in primavera. Questo metodo però riduce la durata delle piante.