Il legno lamellare viene fabbricato secondo alcuni standard stabiliti per legge, incollando almeno tre fasce per raggiungere uno spessore che va dai 3 ai 4 centimetri e come larghezza non dovrebbe superare i 25 centimetri.
Il legno lamellare, e quindi anche le travi composte da questo tipo di materiale, permettono di superare le dimensioni consentite dal legno massiccio e possono essere sfruttati per diversi utilizzi, soprattutto nel mondo dell’edilizia e delle costruzioni in generale.
Le travi in legno lamellare, negli ultimi anni, stanno ritornando non solo nelle baite o nelle abitazioni montane, ma anche nelle costruzioni edilizie sia residenziali che commerciali in pianura. Anche i capannoni industriali stanno sostituendo il calcestruzzo con il legno lamellare che nasce, come tipo di materiale, in Europa agli inizi del novecento. Ha una buona resistenza statica, non viene facilmente intaccato dal fuoco e dagli agenti atmosferici nonostante i componenti siano legnosi; costa relativamente poco, è di struttura leggera e naturale, presenta eccellenti proprietà antisismiche ed è un buon isolante termico, infatti viene utilizzato anche per la costruzione degli infissi.
In genere il legno lamellare, come tipo di essenza, è composto dall’abete rosso, il larice o il rovere. I costi variano a seconda delle dimensioni e della qualità dell’essenza che compone la tavola.
Per le travi lamellari in abete il prezzo va da 500 a 700 euro per metro cubo.
Per le travi lamellari in larice il prezzo va da 1100 a 1300 euro per metro cubo.
Solitamente, le travi lamellari vengono commercializzate con prezzo al metro cubo. Le sezioni che più facilmente si possono trovare in negozi specializzati del fai da te sono, dalle più piccole 10×12 alle più grandi, per lavori importanti, 20×40.
Ora le travi in legno lamellare si usano per travature di tetti anche curvate, per gazebo, bungalow o casette per gli attrezzi. Tutto ciò che può servire anche all’esterno, in quanto poco intaccabili dagli agenti atmosferici.
Il legno lamellare rispetto al legno massello non ha limiti per forma e stabilità, se non quelli legati essenzialmente al trasporto, e rispetto invece al legno multistrato, dove i due tipi di lavorazione hanno in comune l’incollaggio di più pezzi, con il senso della finitura sempre uguale nel lamellare, in quello multistrato viene appositamente incollato invertendo la finitura.