Il parquet è un pavimento in legno che ha, appunto, uno strato superficiale di legno nobile di almeno 2,5 mm di spessore. Possiamo distinguere in linea generale due tipi di parquet più un terzo chiamato anche falso parquet:
Il parquet tradizionale, in legno massello è composto da tavole ricavate da un solo blocco di legno nobile dello spessore di 14-20 mm e anche più in modo da poter essere sottoposte più volte a levigatura. Il parquet in legno massello ha il pregio di essere molto duraturo. Con la levigatura, infatti, che si effettua una volta ogni 10 anni circa, si toglie uno strato di 0,2 mm di legno, corrispondente a quello più superficiale, usurato, e il pavimento ritorna come nuovo. Possiede inoltre un maggiore potere isolante: più il legno è spesso e più trattiene il calore. Tempi per la messa in opera: deve trascorrere un tempo adeguato per il suo consolidamento (20-30 giorni, a volte di più), prima della levigatura, della carteggiatura e della verniciatura finale. Come prima già accennato le operazioni di posa, di levigatura e di finitura di un parquet tradizionale richiedono molto tempo, in quanto devono essere compiute necessariamente sul posto, il costo più elevato della manodopera è controbilanciato da una maggiore durata.
Varianti del parquet tradizionale
Parquet massello prefinito – questo parquet è finito a olio e pronto per la posa senza ulteriori lavorazioni di finitura.
Parquet industriale – Si tratta di un parquet adatto alla pavimentazione di ambienti soggetti a sollecitazioni intense per le sue grandi doti di resistenza. Di solito viene utilizzato per uffici, fiere, impianti sportivi, ma da qualche anno trova impiego anche in ambito residenziale. Gli elementi che lo compongono non sono formati a strati, ma sono costituiti da lamelle di legno di piccole dimensioni, incollate una accanto all’altra in posizione verticale e compattate in blocchi a forma di parallelepipedo. Dal momento che i pezzetti assemblati sono di essenze diverse, presentano colorazioni e decori particolari. Una volta posati con la colla, vengono levigati, stuccati e rifiniti con oliatura o laccatura. Durano a lungo perché possono essere lamati più volte.
Iil parquet stratificato è composto da uno strato di legno nobile (in genere di 4-5 mm, mai inferiore a 2,5 mm) incollato a un supporto.
A sua volta possiamo distinguere:
Parquet stratificato singolo, questo tipo di parquet è senz’altro il più diffuso, anche perché è più pratico da posare ed è disponibile in una grande varietà di essenze. Il nome deriva dal fatto che lo strato di legno esterno è preverniciato e quindi il rivestimento non richiede, dopo la posa, un ulteriore finitura. Il parquet prefinito è costituito da due strati uniti fra loro da un adesivo sintetico: la parte superiore è in legno massello nobile (per legge non può essere spessa meno di 2,5 mm), mentre lo strato sottostante può essere un pannello di legno (generalmente di abete o di betulla), di compensato, multistrato o truciolare, materiali che impediscono deformazioni e infiltrazioni di umidità. Tempi per la messa in opera, la posa del parquet prefinito richiede un tempo decisamente inferiore rispetto al parquet tradizionale, infatti si fissa con colla o tramite incastro (tecnica flottante o galleggiante) ed è calpestabile il giorno successivo. Non ha inoltre bisogno di ulteriori trattamenti di finitura. Ciò comporta anche un minor costo della manodopera. È da preferire in caso di ristrutturazione, quando non si può smantellare il pavimento preesistente. Dal momento che ha uno spessore ridotto, tuttavia, può essere levigato un numero di volte decisamente inferiore, rispetto al parquet tradizionale, e quindi dura di meno. Per via della tecnologia con cui viene prodotto, il parquet prefinito costa di più rispetto a quello tradizionale, ma comporta una minore spesa per la posa.
Parquet stratificato doppio, questo tipo di parquet è formato da un supporto in legno come un compensato o multistrato di abete o betulla e da una contraplacca in legno più nobile. Questo tipo rende la struttura stabile, ha una superficie levigata e pronta per la posa, spesso già finita con trattamento di verniciatura, oliatura o ceratura.
Entrambi i parquet stratificati, permettono di realizzare plance di larghezze e lunghezze superiori, più stabilì, ma con spessori inferiori rispetto alle versioni in legno massello. Tempi per la messa in opera: il parquet prelevigato richiede tempi di posa molto più rapidi, sia che venga incollato al piano sia che venga disposto a incastro (tecnica flottante o galleggiante), ed è subito calpestabile.
I pavimenti laminati hanno gli effetti del legno ma non sono affatto parquet. Molto economici, sono realizzati mediante la stampa fotografica dell’immagine di un legno che viene applicata su un supporto e rivestita da uno strato protettivo. Si riconoscono dal disegno e dalle venature che si ripetono più volte, sempre uguali, sulle doghe.
Qualche alternativa:
Parquet antico, esiste un’offerta di parquet di recupero derivante dalle demolizioni navali o da travi e pavimenti di abitazioni centenarie, che vengono ristrutturate. Prima di essere venduti, gli elementi lignei di questo tipo vengono restaurati, trattati con prodotti antitarlo, privati dei chiodi e, se si tratta di travi, sezionati per ottenere le tavole.
Parquet con finitura antichizzata, è’ possibile trovare in commercio alcuni tipi di parquet lavorati in modo da sembrare antichi, ma colorati con particolari pigmenti per dare personalità agli ambienti anche moderni. I più diffusi sono in rovere, il legno più usato nelle abitazioni del secolo scorso, e hanno grandi formati. L’effetto anticato è ottenuto anche grazie alla finitura spazzolata, che riproduce perfettamente la naturale usura dei listelli antichi e mette in evidenza la venatura del legno.
Parquet unito ad altri materiali. Il parquet può essere utilizzato anche insieme ad altri materiali come la ceramica, la pietra, la pelle e il cuoio. Esistono pannelli di legno già preassemblati con intarsi in pietra o in altri materiali. Sono disponibili in diversi formati e possono essere utilizzati a tutto campo o come elementi unici decorativi su un fondo della stessa essenza. Offrono il vantaggio di assicurare un’adeguata stabilità e di non presentare il problema della dilatazione del legno.
Formati e dimensioni in commercio
Ci sono nomi differenti per indicare le varie misure e i vari formati. I formati più utilizzati sono quattro:
Mosaico, è composto da 8 fogli spessi 8 mm, larghi fino a 35 mm e lunghi da 115 a 165 mm.
Listello, è un elemento in legno standard con larghezza da 30 a 80 mm, lunghezza da 120 a 600 mm e spessore da 9 a 14 mm.
Listone, a incastro, è largo più di 40 mm, lungo più di 250 mm e spesso più di 14 mm.
Lamella, la lamella di tipo verticale(parquet industriale) è largo da 6 a 8,5 mm e spesso da 20 a 35 mm. La versione larga ha larghezza da 18 a 23 mm e spessore di 18 mm. Entrambi i tipi sono lunghi da 115 a 165 mm.
Essenze Parquet
La scelta di un pavimento in legno parquet si basa essenzialmente su valutazioni di tipo estetico. Tuttavia bisogna anche considerare le caratteristiche dei diversi tipi di legno, sia sotto l’aspetto del colore sia per le differenti proprietà di resistenza agli urti e alle abrasioni.
Variazioni cromatiche e di venatura
Ogni legno si presenta con propri colori e con un aspetto che cambia in funzione dell’angolo di visuale. Molto spesso il prodotto fornito si presenta diverso dal campione scelto: il legno, infatti, se non è pigmentato, tende a scurirsi quando è esposto alla luce e in alcuni casi, proprio per questo motivo i fornitori nella scheda prodotto segnalano l’entità del processo di ossidazione. Questo fenomeno spiega anche perché, per esempio, la porzione del pavimento coperta da un tappeto risulta più chiara. Ecco che allora possiamo suggerire di cambiare saltuariamente la disposizione dei tappeti, così dopo un certo periodo di esposizione alla luce, il colore della superficie tenderà a uniformarsi.
Resistenza agli urti
Qualsiasi pavimento può venir danneggiato dalla caduta di un oggetto appuntito o pesante. Anche l’applicazione di carichi concentrici, come i tacchi a spillo, dei granelli di ghiaia sotto le suole delle scarpe lo rovinano giorno dopo giorno. Ricordiamoci, inoltre che i pavimenti in parquet sono realizzati con legni definiti duri, ma che tuttavia comprendono specie più dure e più tenere, come il teak.
Resistenza ai graffi e alle abrasioni
Le normali finiture proteggono dall’abrasione ed ecco perchè in genere tutti i pavimenti in legno resistono alle più comuni sollecitazioni d’uso. La stessa finitura superficiale conferisce diversi gradi di protezione al legno, e la più alta è quella apportata dalla verniciatura (meno efficaci, in proposito, sono la cera e l’olio).
Le principali caratteristiche delle essenze di parquet
In genere, quasi tutti i legni scuriscono, tranne il teak, che, invece, schiarisce.
Il teak offre variegature e aloni naturali che, se esposti a una fonte luminosa, tendono a scomparire;
Il doussié, poi, si ossida in maniera disomogenea, e per questo è possibile che si notino differenze cromatiche tra un elemento e l’altro. Alcune essenze, come l’iroko, il doussié, il panga panga, il wengé e il merbau contengono concrezioni minerali bianco-gialle che tendono ad accentuarsi nel processo di ossidazione.
Il faggio e il rovere, invece, presentano striature lucide, note come specchiature.
Il ciliegio europeo può dar luogo, con il tempo, alle tipiche striature verdi: significa solo che il prodotto è autentico.
Se si vuole giocare sui cromatismi e il disegno del legno, occorre scegliere la cabreuva, l’olivo, il larice o il mutenye, con venature molto evidenti.
Parquet in cucina e bagno
La cucina e il bagno sono degli ambienti in cui si produce molto vapore e umidità. Ecco che diversi sono i tipi di legno più idonei a queste zone. La loro adeguatezza dipende essenzialmente dalla stabilità dimensionale, e in misura minore dalla durezza del legno. Ecco che consigliamo il teak Asia, abitualmente impiegato per applicazioni navali e all’aperto ma anche il doussié, l’iroko, il merbau. Legnami di media idoneità sono invece il ciliegio americano, il panga panga, il rovere, mentre sono sconsigliate le specie di minore stabilità dimensionale, come il larice e il faggio vaporizzato.
Parquet per gli esterni
La domanda del parquet per esterni è in grande crescita. Esistono soluzioni adatte allo scopo, a listelli o quadrarti ma sempre in legno massiccio posati su profili in legno e fissati, a seconda dei produttori, con viti, a scatto, o con piastre di ancoraggio a scomparsa. Le specie più usate sono il teak, Tipe lapacho e il bangkirai, trattati con olio idrorepellente e perlopiù forniti con il lato di calpestio antiscivolo. L’inconveniente maggiore del parquet posato in ambienti esterni è causato dall’azione degli agenti atmosferici; ragion per cui il legno tende a scolorire e ad ingrigire. Quindi va periodicamente trattato con appositi oli (o prodotti specifici) che lo proteggono e lo mantengono elastico e compatto.
Vincoli dimensionali
Non esistono dei vincoli dimensionali in merito alle dimensioni dei listelli, o dei listoni, di legno. Tuttalpiù i vincoli riguardano il tipo di posa e il disegno che si desidera ottenere. Naturalmente si sa che è meglio ricorrere a listoni di grandi dimensioni in locali ampi o a listelli di dimensioni ridotte in locali piccoli, ma che daranno percezioni diverse dello spazio se saranno posati a mosaico o a spina di pesce. Anche il colore e l’essenza può influenzare il tipo di scelta, però, grazie alla varietà di parquet offerta, si può sempre di più combinare colore-dimensione-tipo di posa con soluzioni che meglio si integrino con il proprio tipo di arredo.