Non esiste un unico metodo di applicazione del parquet. Occorre valutarne la scelta in base al formato degli elementi di legno e alle caratteristiche del massetto. Per posare gli elementi in legno si inizia sempre dalla soglia della porta, scegliendo una tecnica per la posa del parquet tra le tre elencate qui di seguito:
Colle per il parquet incollato
Il parquet viene messo in opera con colle per parquet a tenuta alta, stese tra il listello e il pavimento. Risulta essere indicato per tavole che hanno uno spessore compreso tra i 10 e i 15 mm. Per la scelta della colla bisogna valutare alcune caratteristiche ovvero il tempo aperto, la viscosità e la plasticità. Il tempo aperto indica il periodo compreso tra l’applicazione della colla e il momento in cui questa perde la capacità di incollare in modo efficace. La viscosità è molto importante. Se il prodotto è troppo fluido, infatti, tende a penetrare nei pori dei piano di posa, senza avere sufficiente spessore per l’incollaggio degli elementi in legno. Al contrario, un collante eccessivamente viscoso riesce difficile da stendere sul supporto. La scelta dipende dal piano di posa e dal tipo di pavimento in legno, tenendo conto dell’essenza, del formato degli elementi e delle indicazioni fornite dal produttore. Ad esempio se si tratta di un rivestimento lucido, come marmo ceramica, occorre applicare un trattamento che irruvidisca la superficie, in modo che l’adesivo faccia presa. Nel caso in cui, invece, vecchio supporto sia moquette o linoleum, andranno eliminati i residui di colla.
Parquet incollato
Questo sistema si può utilizzare su massetto e su rivestimenti esistenti. Lungo le pareti va lasciato uno spazio di 5-10 mm, per permettere l’assestamento dei listelli. I tempi di posa sono veloci rispetto ad altre tecniche di fissaggio. È adatta per elementi di legno tradizionali e per prefiniti. Si stende sul supporto uno strato di collante idoneo, che va lavorato con una spatola a denti triangolari per favorire il contatto con i listelli. Si inizia posando per intero una prima fila orizzontale di listelli, che serve da guida per quelle successive. La posa incollata è adatta anche su pavimento preesistente. Occorre mettere in conto la possibilità che durante i periodi più caldi e secchi dell’anno, si formino piccole fughe tra un elemento e l’altro.
Parquet flottante o galleggiante
Il pavimento flottante, detto anche galleggiante, è costituito da tavole unite tra loro con incastri maschio e femmina. Lungo gli incastri perimetrali, per assicurare la tenuta, viene steso uno strato di colla vinilica. Prima della posa vera e propria viene collocato sul pavimento o sul sottofondo un materassino in polietilene espanso, dello spessore di qualche millimetro, che riduce il rumore da calpestio. Oltre a essere fonoassorbente, questa guaina serve anche per isolare dal freddo e dall’umidità proveniente dal suolo. Si utilizza per pavimenti multistrato, formati da elemento a incastro. In questo tipo di tecnica bisogna prevedere un giunto di dilatazione in corrispondenza del raccordo con altre pavimentazioni. Anche intorno ai pilastri, va lasciato uno spazio di 1 cm.
Parquet inchiodato su magatelli
I magatelli sono dei speciali travetti di legno trapezoidali che vengono annegati nel cemento in modo che la loro faccia più stretta affiori, senza sporgere, dalla superficie del massetto. Ai magatelli, poi si inchiodano i listelli in prossimità degli incastri. I magatelli devono essere disposti in file parallele distanti 20-30 cm, orientate ortogonalmente o in diagonale rispetto alla direzione di posa del pavimento. I chiodi, almeno due per ogni elemento, vanno piantati a 45°. Questo tecnica viene utilizzata per posare listoni e listelli di legno massello, in genere con spessore superiore ai 18 mm. Richiede manodopera professionale, tempi piuttosto lunghi e costi elevati ecco perchè lo si sceglie soprattutto per abitazioni di nuova costruzione o di ristrutturazioni importanti. Questa tecnica è consigliata quando il sottofondo non è perfettamente piano. Tra gli elementi del parquet e il sottofondo si forma una spessa camera d’aria che garantisce un ottimo isolamento termico e acustico.
Alla fine della posa
Le irregolarità sono ammesse soprattutto perchè posare richiede un lavoro di tipo manuale e come tale un minimo di errore può sempre esserci. Tuttavia l’errore a cui si accenna ha un limite. Al di là che si tratti di parquet tradizionale o prefinito e dal tipo di posa è ammessa una tolleranza di planarità di 5 mm. Tale valore va misurato con un regolo rigido lungo 2 metri, disposto in una direzione qualsiasi dell’ambiente. Non sono ammessi residui di colla sugli elementi della pavimentazione mentre si possono tollerare sbavature nelle vicinanze delle teste. La vernice di finitura deve essere uniforme perchè altrimenti si noterebbero differenze di lucentezza o opacità. Sono consentite in corrispondenza delle soglie di locali adiacenti e in quelli con superficie maggiore di 35 mq. Le stuccature tra gli elementi, purché di colore non contrastante con la pavimentazione, sono tollerate fino a una larghezza massima di 1 mm.