Ti sei mai fermato a contemplare un bel paio di scarpe in nabuk? Quelle venature morbide, quell’effetto vellutato che trasmette eleganza e voglia di prendersene cura. Onestamente, non posso negare che quando ho visto per la prima volta un paio di stivaletti in nabuk color cuoio, mi si è illuminato lo sguardo: c’era qualcosa di diverso dal solito pellame. Eppure, proprio per la sua delicatezza, il nabuk va trattato con un’attenzione particolare.
In questa guida proverò a spiegarti, come se fossimo seduti al bar a chiacchierare, tutto ciò che ho imparato. Ti anticipo che non serve essere esperti artigiani, basta capire qualche trucchetto e procurarsi gli strumenti giusti. E poi, certo, anche un po’ di costanza: perché ammettiamolo, la pigrizia è sempre in agguato.
Perché il Nabuk è così Affascinante?
Magari ti starai chiedendo: “Ma il nabuk è pelle scamosciata o ha delle differenze?” Sì, c’è una differenza sottile. Il nabuk è una pelle pieno fiore – di solito di vitello o di bovino – lavorata e levigata leggermente sul lato esterno, conferendole quell’aspetto fine e vellutato. La scamosciata, invece, solitamente viene trattata sul lato interno della pelle. Per farla semplice, il nabuk è un “parente stretto” del camoscio, ma con quel tocco di lusso in più.
La sua popolarità deriva dal fatto che trasmette un’eleganza sobria, adatta sia a un look casual che a un abbinamento più raffinato. Il problema è che tutto questo fascino, a volte, ci fa esitare: “E se le rovino? E se le macchio?” Ecco perché vorrei sdrammatizzare un po’ e farti capire che, con una routine di pulizia regolare, le tue scarpe in nabuk possono davvero vivere a lungo… e sempre in splendida forma.
Prima di Cominciare: Occhi Aperti e Buon Senso
Lo sai? Spesso la pulizia del nabuk inizia ancor prima di qualsiasi macchia. A volte basta prevenire. Hai presente quando torni a casa dopo una giornata di pioggia e le scarpe sono piene di schizzi? Oppure quando attraversi un vialetto fangoso perché “tanto faccio in fretta”? Ecco, lì si nascondono i veri pericoli. Più lasciamo sporco e residui a contatto con la pelle, più diventa arduo rimuoverli.
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Controlla subito eventuali macchie o aloni: se agisci tempestivamente, la situazione è molto più semplice.
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Non conservare mai le scarpe umide in un luogo chiuso: si formano odori e macchie. Piuttosto lasciale asciugare in un punto ventilato, ma lontano da fonti di calore diretto (come termosifoni o stufe).
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Rimuovi la polvere con una passata rapida di spazzola specifica. Cinque secondi, nulla di più.
Potrebbe sembrare poco, ma questa attenzione quotidiana è un investimento per la longevità delle scarpe.
Cosa ti Serve Davvero?
A volte si crede che per pulire il nabuk servano prodotti costosissimi. Non sempre. Certo, esistono brand specializzati come Saphir, Collonil o Woly che offrono gamme di detergenti e spray impermeabilizzanti, ma spesso anche un kit base funziona egregiamente. Vediamo insieme:
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Spazzola per Nabuk o Camoscio
Ha setole morbide, talvolta in crine, oppure setole sintetiche delicate. Evita di usare spazzole troppo dure, perché potresti “grattare” via il velluto tipico del nabuk. -
Gomma per Nabuk/Scamosciato
È simile a una piccola gomma da matita, ma progettata per il tessuto delle scarpe. Aiuta a rimuovere macchie leggere o parti lucide che si formano quando il pelo si schiaccia. -
Detergente Specifico (liquido o in schiuma)
Se la scarpa è molto sporca o presenta macchie impegnative, un detergente creato appositamente può risolvere parecchi problemi. Va usato con parsimonia e seguendo le istruzioni sulla confezione. -
Spray Protettivo o Impermeabilizzante
Onestamente, questo è un oggetto che a volte dimentichiamo. Eppure è un piccolo salvavita. Creando una barriera invisibile, riduce la penetrazione di liquidi e polvere. Va spruzzato a scarpa pulita e asciutta, tenendosi a una certa distanza (15-20 cm). -
Panno in Microfibra (morbido, mi raccomando)
Serve per tamponare e rimuovere eventuali eccedenze di prodotto. È un alleato fidato in molte situazioni.
La Procedura
Indipendentemente dal fatto che sia un pomeriggio uggioso o una mattina di sole, puoi ritagliarti mezz’oretta per “coccolare” le tue scarpe. Ecco, più o meno, come procedo io:
Rimozione della Polvere e delle Particelle Superficiali
Inizia con una spazzola asciutta, delicata, e passa la superficie della scarpa per eliminare polvere e residui. Cerca di mantenere la spazzola in movimento continuo e leggero, senza premere troppo. Hai presente quando accarezzi un gatto e lui inizia a fare le fusa? Ecco, immagina le scarpe che sorridono mentre togli loro quella patina di sporco.
Controllo Macchie
Osserva la scarpa da vicino: ci sono zone più scure o macchie di grasso, fango, bevande rovesciate? Se la risposta è sì, prendi la gomma per nabuk: strofinala delicatamente sulla macchia, con movimenti circolari o avanti e indietro. Fai attenzione a non esagerare con la pressione.
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Se la macchia è ancora evidente, passa allo step successivo con un detergente specifico.
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Se la macchia è sparita, complimenti! Puoi comunque dare una spazzolata finale per uniformare il “pelo”.
Pulizia più Approfondita con Detergente
Nel caso di sporco più ostinato, utilizza un detergente dedicato: di solito lo applichi o direttamente su un panno o sulla scarpa, secondo le istruzioni. Io consiglio di dosarne poco per volta, magari in un angolo meno visibile, giusto per scongiurare sorprese di scolorimento.
A volte, alcuni detergenti creano un po’ di schiuma: massaggiala leggermente e poi rimuovila con il panno umido, senza immergere la scarpa in acqua (errore classico!). Lasciala asciugare all’aria aperta, evitando il sole diretto.
Fase di Asciugatura
Questa è una fase che tendiamo a sottovalutare. Molti dicono: “Le metto sul balcone al sole così si asciugano presto.” Sbagliato. Il calore diretto potrebbe seccare il nabuk e farlo screpolare. Meglio un posto areato, lontano dai caloriferi. Se hai fretta, puoi tamponare delicatamente la superficie con un panno pulito, ma niente phon a massima potenza, per carità.
Spazzolata Finale e Ripristino del Velluto
Una volta asciutte, riprendi la tua fedele spazzola e passala nuovamente. Serve a rialzare il pelo e a ridonare alla scarpa il suo tipico tocco morbido e vellutato. Fallo con gesti fluidi, come se stessi disegnando cerchi nell’aria, finché la superficie non appare uniforme.
Qualche Precauzione
Magari ti dirò cose ovvie, ma a volte serve ribadirle:
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Proteggile con uno Spray Impermeabilizzante: soprattutto se prevedi di indossarle con pioggia o neve. Basta una nebulizzazione leggera, senza esagerare. Altrimenti si rischia di formare macchie più chiare.
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Evita Prodotti Aggressivi o Solventi Casalinghi: vanno bene per pulire il vetro o le piastrelle, non certo per un materiale pregiato come il nabuk.
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Occhio alle Fonti di Calore: come dicevamo, mai appoggiare le scarpe su termosifoni bollenti o vicino al camino. Rischi di danneggiare definitivamente la pelle.
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Non Lavare in Lavatrice: talvolta si sente di chi mette le scarpe in lavatrice “tanto per provare”. Ecco, la pelle può rovinarsi irrimediabilmente. Meglio evitare.
E la Manutenzione nel Tempo? Scopriamo un Piccolo Segreto
Sai cosa faccio io, ad esempio, prima di riporre gli stivali in nabuk a fine inverno? Dopo averli puliti e asciugati con cura, infilo all’interno delle forme in legno di cedro (o dei tendiscarpe), così da mantenere la loro struttura e assorbire eventuale umidità residua. Se non hai le forme in legno, puoi anche riempirli con carta di giornale, che almeno aiuta a trattenere l’umidità.
Poi li chiudo in sacchetti traspiranti (quelli di cotone, per intenderci), evitando le buste di plastica. In questo modo, quando arriva di nuovo la stagione fredda, li ritrovo quasi come nuovi. A volte do una rapida spazzolata per rimuovere la polvere accumulata e sono pronti da indossare.
Momento di Sconforto: Macchie Indelebili?
Può capitare, magari ti è caduto dell’olio da cucina o un qualsiasi liquido difficile da togliere. Prima di disperare, prova a rimediare con:
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Talco o Bicarbonato: se la macchia è fresca e oleosa, questi due prodotti assorbono parte del grasso. Mettili sopra e lasciali agire qualche ora, poi spazzola via.
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Detergente Specifico: come già detto, ripeti l’operazione con pazienza e lascia asciugare bene tra un passaggio e l’altro.
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Tinta per Nabuk: in casi estremi, si può ricorrere a tinture studiate per ravvivare il colore. Si trovano nei negozi di calzature ben forniti, ma bisogna essere precisi e seguire ogni indicazione.
Se nonostante ciò la macchia rimane evidente, prova a prenderla con un po’ di filosofia: ogni segno può raccontare una storia. A volte una piccola imperfezione può persino aggiungere carattere al tuo look.
Piccole Digressioni di Stile: Quando il Nabuk Incontra le Stagioni
Ti sarà capitato di vedere sandali in nabuk per l’estate o, al contrario, scarponcini in nabuk per la montagna innevata. Questo materiale è molto duttile, eppure spesso lo associano all’autunno-inverno. Il motivo è che con il freddo e l’umidità c’è più bisogno di materiali robusti ma confortevoli.
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Primavera/Estate: scarpe chiare in nabuk, con linee leggere e spesso forate sui lati, danno un tocco chic senza far sudare troppo i piedi. È importante, però, proteggerle dalla pioggia improvvisa con uno spray.
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Autunno/Inverno: stivaletti e anfibi in nabuk scuro o grigio, perfetti per abbinarli a jeans o pantaloni di velluto. Qui la manutenzione è fondamentale, perché pioggia e neve sono dietro l’angolo.
Ricorda che un nabuk ben curato resiste tranquillamente alla quotidianità, basta appunto avere qualche accortezza.
E se Voglio Rendere le Mie Scarpe come Nuove?
Ogni tanto ci prendono quei momenti di nostalgia: guardiamo le nostre scarpe in nabuk e pensiamo a quando erano lucenti, appena tolte dalla scatola. È normale. Per ridare loro un aspetto simile al primo giorno:
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Spazzola con Dedizione: spazzolale leggermente umide (ma non zuppissime) con un panno e poi con la spazzola.
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Usa uno Spray Ravvivante: esistono spray colorati che rinvigoriscono la tonalità originale.
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Asciuga Lontano dal Sole: come già ribadito, la pazienza paga.
Un piccolo aneddoto: un mio amico colleziona sneakers di pregio, alcune in nabuk. Mi ha confessato di usare un panno caldo (leggermente umido) e un mix di detergente delicato per bambini (poche gocce) per ammorbidire e pulire. Poi tampona e lascia asciugare. I risultati? Niente male!
Conclusioni
Le scarpe in nabuk non sono un mostro sacro, anche se a volte ci fanno un po’ paura. È vero, sono più delicate rispetto a un comune pellame liscio, ma con l’attrezzatura giusta e qualche piccola abitudine, puoi mantenerle splendide a lungo. Anzi, personalmente trovo che prendersi cura delle proprie scarpe abbia qualcosa di terapeutico: ti costringe a rallentare, a notare i dettagli, a riflettere su quanto sia gradevole conservare ciò che abbiamo.
E poi, ammettiamolo, regalare nuovi “cicli di vita” a un paio di stivali o mocassini in nabuk è una soddisfazione incredibile. Ogni volta che ti osserveranno per strada, potrai sorridere all’idea che, dietro a quello stile impeccabile, c’è un po’ di sana passione.