La prima regola perché la rilegatura non si sciupi, è di disporli sugli scaffali in modo che non siano né troppo larghi né troppo stretti. La rilegatura, infatti, soffrirebbe sia per abbondanza di spazio, dato che i volumi ogni tanto piomberebbero giù, sia per scarsità in quanto i volumi sarebbero stipati l’uno contro l’altro. Nel primo caso il rimedio è facile: quando non c’è modo di completare un palchetto, affinché si regga, procurate all’ultimo della fila una stampella, cioè un reggilibro o comunque un oggetto che ne faccia le veci, purché sia privo di scabrosità che graffierebbero la copertina. Anche i libri hanno bisogno di respirare: quindi schierateli in bell’ordine e in formazione… avanzata, in maniera che non tocchino la parete di fondo.
Proteggeteli sia dall’umidità che li farebbe ammuffire sia dall’aria troppo secca che rovina le copertine di pelle e rende fragili la tela delle rilegature e la carta delle pagine, nonché dalla luce diretta del sole che li scolorisce. Spolverateli tutti i giorni con la bocchetta pennello dell’aspirapolvere e almeno una volta al mese toglieteli tutti quanti dai ripiani per un lavoretto fatto come si deve. Un lavoretto faticoso, d’accordo, che forse vi renderà momentaneamente polemiche nei confronti della cultura, ma necessario: ve ne convincerete constatando quanta polvere si è raccolta, specie d’inverno, con il riscaldamento in funzione.
Rilegature in pelle
Sono soggette più d’ogni altra a deteriorarsi, perciò curatele sin da nuove, ingrassandole, a scelta, con olio di piede (per la pelle opaca) oppure con una miscela di olio di piede e olio di ricino in parti uguali, o con miscela di olio di piede (6 parti) e lanolina idrata (4 parti), o infine con vaselina bianca (quella che si compera in farmacia), che spalmerete con le dita o con un tamponcino di feltro, di garza o di camoscio, ripetendo l’operazione dopo parecchie ore e rifacendola una volta l’anno (o una volta ogni 2 anni). C’è un piccolo inconveniente: le copertine si scuriscono un po’ a furia di venire ingrassate e il colore non sarà più uniforme, col tempo. Ma conviene optare per il malanno minore piuttosto che per le irrimediabili screpolature.
Se poi incominciano già a mostrare segni di deterioramento, un rimedio che a volte dà buoni risultati c’è: per prima cosa strofinatele leggermente con una tela smeriglio finissima; poi, se lo ritenete opportuno, ingrassatele con una delle emulsioni di cui si diceva sopra e ritoccate le eventuali chiazze schiarite con una tintura per il cuoio in soluzione alcoolica: infine spuzzatele con un’apposita vernice trasparente (a base acrilica o alla nitrocellulosa), lasciate asciugare poi spruzzate una seconda volta, ricordando che queste vernici sono infiammabili e osservando quindi le precauzioni del caso.
Pagine
Stirate le pagine spiegazzate, mettendo un foglio di carta fra queste e il ferro che dev’essere caldo ma non troppo: eviterete il pericolo d’ingiallimenti. Riparate le pagine lacerate con una striscio-lina di carta gommata (se riuscite a trovarla) o altrimenti con il solito nastro di cellulosa trasparente (lo scotch, tanto per intenderci e per parlare italiano) e con molta pazienza, senza fretta, perché dove s’attacca muore, peggio dell’edera, e non tentate di staccarlo, neppure se i lembi della pagina si fossero sovrapposti rendendo illeggibile qualche parola o qualche riga intera, perché allora sarebbe. la rovina completa. Se qualche pagina si fosse staccata, rimettetela a posto con una striscia di carta che incollerete da un lato solo e ripiegherete in due nel senso della lunghezza, o meglio ancora con due strisce di carta, da applicare (sempre piegata a metà per il lungo) su entrambe le facciate del foglio… volante (e sulle due pagine opposte). Prima di chiudere il libro infilate fra entrambi i lati di quella rimessa a posto due fogli di carta cerata, per prevenire probabili e indesiderate appiccicature.
Muffe
Se li avessero intaccati le muffe dovute all’eccessiva umidità, per prima cosa riscaldate l’ambiente accendendo una stufa elettrica o in altro modo, con le finestre chiuse. Quindi togliete la muffa dalla rilegatura, se si è formata di recente, con un panno morbido e pulito. Procedete nella stessa maniera con le pagine, oppure passatele con un panno inumidito a malapena con alcool e lasciate il libro a-peno a ventaglio perché asciughi. Un terzo metodo consiste nello spolverare le chiazze di muffa con l’amido o la steatite (una varietà di talco), lasciandoli nel libro, chiuso, parecchi giorni e quindi spazzolandoli via con un pennello. Siccome questi metodi non sono garantiti al 100% è meglio procurare di prevenire il guaio.