La stufa elettrica si sa, non è molto economica, considerando quanto consuma e quanto costa l’energia elettrica.
Attualmente però, sul mercato, sbucano alcuni prodotti interessanti, che tutto sommato non consumano poi tanto ed anche esteticamente sono davvero apprezzabili.
Intanto analizziamo il funzionamento di una stufa: essa trasforma l’energia elettrica producendo calore; ma i consumi, così anche come i rischi, fino a poco tempo fa erano davvero alti. L’impianto di casa deve essere necessariamente a norma con interruttori adatti a questo tipo di macchinari.
Sconsigliatissime sono le stufe per riscaldare ambient molto grandi, perché ne ricaveremmo una spesa davvero eccessiva in termini di energia elettrica.
In commercio oggi abbiamo queste tipologie di stufa
A resistenza, ovvero i modelli più vecchi che consumano molta energia con conseguenze esborso importante di denaro sulla bolletta; ad oggi esistono anche delle versioni più moderne dal design raffinato
Alogena dove il calore è prodotto dalle lampade alogene con attenzione al risparmio energetico; è tra le più economiche sul mercato
Al quarzo che lavora in modo analogo a quella alogena, con lampade al quarzo che si scaldano anche più in fretta. I consumi sono solo di poco superiori alle alogene.
A infrarossi dove il calore viene emesso con i raggi, da direzionare a proprio piacimento; sono di questo tipo tutte quelle che simulano un caminetto acceso: molto piacevole dal design interessante ed il costo si aggira attorno ai 100 euro.
Gli altri tipi di stufa hanno prezzi che possono variare dai 30 ai 400 euro, in base alle dimensioni, alla marca, alla potenza.
Una stufa a resistenza elettrica consuma circa 2000 w/h, che comporta un costo di circa 35 centesimi in un’ora di funzionamento, da considerare però che molti modelli hanno un timer per consentire di scaldare solo in determinate ore e consumare di meno nell’arco della giornata, mentre le altre circa 800 w/h, quindi nettamente inferiori.
Questa è la panoramica attuale sulle stufe elettrice offerte sul mercato.