Depositi di foglie, polvere e altri detriti (per esempio, penne di volatili) o, in inverni molto rigidi, le formazioni di ghiaccio possono occludere e danneggiare le grondaie, che è quindi opportuno controllare sia in primavera sia in autunno (o almeno una volta all’anno), per rimuoverne i detriti e provvedere alle eventuali riparazioni o alla sostituzione.
Per evitare rischi, sarebbe opportuno servirsi di un ponteggio; qualora ciò non sia possibile e ci si debba servire di una scala a pioli, appoggiarla al muro il più lontano possibile da un pluviale e fissarla saldamente, per impedire che slitti, legandola con una corda robusta a un bullone a occhio con anello, avvitato nella cornice cui è fissata la grondaia.
Rovesciare con una certa forza un secchio d’acqua nella grondaia e osservare cosa succede: se l’acqua scorre via senza difficoltà, non dovrebbero esserci particolari problemi; se invece ristagna in qualche punto, significa che la grondaia si è incurvata. Dopo avere, se necessario, riposizionato la scala, controllare le staffe che sostengono la sezione interessata: se le loro viti di fissaggio si sono allentate, stringerle; se sono corrose dalla ruggine, sostituirle con nuove viti inossidabili possibilmente un po’ più grosse (per esempio, del n. 10 anziché del n. 8). Se il diametro dei fori delle staffe non consente quest’ultima soluzione, chiudere i fori nella cornice con stucco da legno per esterni e, quando è asciutto, figure la staffa con nuove viti. Se l’incurvamento della grondaia è invece dovuto al deterioramento della cornice, rimuovere la grondaia e sostituire il tratto di cornice interessato.
Se si scopre che l’acqua fuoriesce gocciolando in corrispondenza di un giunto, liberarlo con cura dai detriti. Nel caso la grondaia sia di metallo (rame, alluminio, lamiera zincata), può darsi che il bullone di fissaggio sia stato corroso dalla ruggine e che debba essere quindi sostituito: dopo averlo rimosso, chiuderne il relativo foro con un sigillante bitumato per grondaie avvitarvi poi il nuovo bullone, stringendolo con una chiave. Se la grondaia è di materiale plastico, controllare se i giunti che collegano le varie sezioni (i cosiddetti bracciali di collegamento) e le relative staffe sono posizionati correttamente e integri. Nel caso sembrino allentati, si tratta probabilmente della guarnizione di gomma. Smontare quindi i giunti e togliere la guarnizione, che dovrebbe essere morbida e porosa: se è, invece, dura e compressa, sostituirla con un’altra uguale, che può essere acquistata presso i negozi specializzati. Se una grondaia di metallo si è fessurata, ma non gravemente, chiudere la fenditura con l’apposito sigillante.
Il mancato deflusso dell’acqua dalla grondaia può essere dovuto all’occlusione di un pluviale, causata dall’accumulo di foglie, di penne di volatili, ecc.; in tal caso, cercare di liberare il pluviale non spingendo il materiale verso il suo scarico, ma estraendolo dall’alto con un filo di ferro piegato a uncino. Qualora l’occlusione sia fuori portata, provare a rimuoverla con una spirale sturalavandino.
Per eliminare ogni residuo di detriti e depositi, lavare l’interno del pluviale con un getto d’acqua, usando una canna per giardino, e proteggerne l’imboccatura con una gabbia di metallo o di plastica, del tipo usato per gli sfiatatoi.
Se si scopre che la ruggine ha creato un foro in una grondaia di metallo, eliminare la ruggine da tutta l’area circostante, poi sigillare il foro con l’apposita pasta a base di resina epossidica, lisciandone la superficie prima che asciughi: oltre a garantire una riparazione permanente, questa pasta serve anche come antiruggine. Se si è arrugginito e, di conseguenza, danneggiato un certo tratto di grondaia, è meglio sostituirlo.
La formazione di fenditure nei pluviali è spesso la conseguenza di un’occlusione che, a causa della temperatura rigida, si è dilatata al punto da fessurare il tubo. Se questo non è troppo danneggiato, ripararlo con pasta a base di resina epossidica e con un bendaggio di fibra di vetro: applicare la pasta sul pluviale, coprendo la zona danneggiata; avvolgervi una “benda” di fibra di vetro, premendola sulla pasta, poi “sigillare” la benda con uno strato di pasta.
Sostituzione di grondaie e pluviali
Se una grondaia è molto danneggiata, è opportuno sostituirla e optare, nell’acquisto, per il tipo in materiale plastico. Se la grondaia è zincata, può risultare alquanto pesante da rimuovere: un modo può essere allora quello di legarne via via le varie sezioni e calarle con una corda fino a terra, ove un’altra persona potrà recuperarle. Non tentare mai di smontare e portare a terra da soli un’intera grondaia, perché il rischio di perdere l’equilibrio e di cadere dalla scala sarebbe notevolissimo.
Per smontare una sezione di grondaia, occorre svitare i dadi e i bulloni di fissaggio: nel caso siano arrugginiti e la cosa risulti difficoltosa, tentare di allentarli con olio lubrificante o con un solvente per ruggine; se non si ottiene alcun risultato, segare i bulloni con un seghetto per metalli.
Una volta smontata la grondaia, svitare dalla cornice le staffe di sostegno, sperando che non siano troppo arrugginite, nel qual caso questa operazione sarà laboriosa quanto la precedente.
Se la pittura della cornice è ancora in buone condizioni, chiudere tutti i fori delle viti con l’apposita pasta di legno sintetico e, quando si è asciugata, applicarvi la pittura; se la cornice va riverniciata, è proprio il momento giusto per approfittarne.
Per agevolare il deflusso dell’acqua, tutte le grondaie sono montate con una certa inclinazione, o pendenza, dalla testata verso i pluviali, pendenza che deve essere di almeno 2-3 cm ogni 3 m. Nel sostituire una grondaia, la prima cosa da fare è quindi quella di calcolarne la corretta pendenza.
Posizionare una staffa sulla cornice, a 10 cm dalla sua estremità e il più in alto possibile: qui si troverà la testata della grondaia. All’altra estremità della cornice, ove si trova il pluviale, segnare, sempre rientrando di 10 cm, il punto in cui verrà fissata la staffa terminale della grondaia, la cui posizione sarà stabilita definitivamente dopo aver calcolato l’inclinazione che la grondaia dovrà avere. A volte la lunghezza della grondaia può essere tale da non consentire di calcolarne con precisione la pendenza: in tal caso occorrerà spostare il pluviale in una posizione il più centrale possibile, raccordandolo poi opportunamente con il pozzetto di raccolta, e suddividere la grondaia in due sezioni.
Con l’ausilio di un filo a piombo teso tra le due staffe terminali, segnare sulla cornice la posizione delle staffe intermedie (almeno una ogni 60 cm). Prima di collegare le varie sezioni, controllare sul libretto d’istruzioni (ottenibile con la nuova grondaia) per quanti centimetri ognuna di esse debba essere spinta all’interno del giunto, onde evitare il rischio di perdite. Ricordare che la grondaia va sezionata con un taglio netto e molto preciso — per il quale è adattissimo un sottile seghetto per metalli — che va fatto procedendo dalla base verso i bordi della grondaia stessa. Eliminare poi le sbavature dalle estremità di ogni sezione con una lima o con carta vetrata.
Occorre misurare con grande precisione anche la lunghezza delle varie sezioni di pluviale, in modo da poter inserirle opportunamente l’una nell’altra; se il pluviale è di materiale plastico, andranno collegate mediante uno speciale collante che, una volta asciutto, ne renderà però impossibile lo smontaggio.
I pluviali in ghisa sono di solito assicurati con staffe, fissate al muro da grossi chiodi; per quelli in materiale plastico è invece opportuno fissare le staffe con viti, ovviamente dopo aver fatto con il trapano i relativi fori e avervi inserito i tasselli.