Come Pulire i Mobili

Per i materiali classici come il legno o il marmo, che sono in uso da secoli, un po’ tutti hanno ereditato nozioni sulla pulizia e sulla manutenzione. Anchce quando seriamente danneggiati, si possono levigare o piallare e tornano come nuovi. Pulire, invece, i nuovi materiali sintetici e i nuovi oggetti d’arredamento (Corian, Ecotek, polipropilene, cristallo ecc.), che sono particolarmente delicati e soggetti a graffiarsi facilmente, richiede una cura speciale e una particolare attenzione. Le case produttrici o l’architetto che forniscono i mobili mettono in genere a disposizione del cliente una scheda tecnica che contiene tutte le informazioni essenziali per conoscere questi nuovi materiali.

Questa scheda diventa assolutamente necessaria per la pulizia dei mobili perché, oltre alle caratteristiche e alla descrizione del materiale, contiene anche i risultati di prove di resistenza ai più comuni prodotti per la pulizia di uso domestico. Quindi è indispensabile prima di tutto attenersi alle informazioni contenute nella scheda e non utilizzare mai prodotti di cui non si abbia la certezza del risultato. Per cercare di mantenere le superfici di questi nuovi materiali in condizioni perfette, la prevenzione è sicuramente la terapia più efficace. In ogni caso, il panno in microfibra inumidito è la soluzione migliore per pulire senza creare danni. Da bandire, invece, la spugnetta con la parte abrasiva verde.

Per conservare in buone condizioni i mobili, sia moderni che antichi, il segreto è spolverarli regolarmente con un panno “usa e getta” o in micro-fibra. Per rimuovere la polvere da scanalature, piccoli intarsi e motivi a rilievo usare un pennello morbido. La luce diretta del sole danneggia i mobili così come l’acqua, quindi non vanno mai bagnati.

MANUTENZIONE ED EVENTUALI RITOCCHI

Se i mobili sono di legno verniciato, a volte con la gomma lacca, dopo averli spolverati strofinateli nel senso delle venature con un panno pulito: ne conserverete più a lungo la lucentezza. Di tanto in tanto, nonostante le regolari spolverature, avranno bisogno d’una pulitura più a fondo. Passateli allora con una delle apposite cere (in genere liquide in confezione spray) che sono le più sicure: ne esistono di due tipi, per il legno verniciato lucido e per quello non verniciato (come il tek, per intenderci) che, oltre a impedire che diventi troppo secco, fanno sparire anche i segni di sporcizia o qualche macchiolina.
Se volete dedicarvi a una lucidatura in grande stile (ma è sufficiente che lo facciate una volta all’anno, meglio se nel periodo sacro alle grandi pulizie primaverili), preparate una miscela in parti uguali di olio di lino e trementina (alcune esperte dicono 2 pani di essenza di trementina e 1 di olio) e applicatela in piccoli quantitativi (perché altrimenti anziché lucido il legno resterebbe appiccicoso) mediante un tampone, strofinando a lungo con energia. Invece della miscela di olio e trementina taluni suggeriscono di usare tre ingredienti in pani uguali e cioè trementina, olio di lino cotto e aceto rosso (per i mobili scuri) o bianco (per quelli chiari) da applicare nello stesso modo. Per un lavoro fatto a regola d’arte vi converrà svitare, se possibile, maniglie e pomoli, tanto più che proprio queste sono le zone in cui si notano le ditate.
A volte, sui mobili lucidissimi, compare una sorta di efflorescenza, una chiazza scolorita e grigiastra. Per farla scomparire provate a… esorcizzarla con un panno morbido tuffato in acqua calda con un po’ d’aceto (1 cucchiaio per 1); doto averlo strizzato, asciugate e infine lucidate. A volte è utile anche un applicazione di cera liquida.
I graffi, se sono superficiali e se non scompaiono insistendo sul punto con la solita cera, a volte diventano invisibili, o quasi, col metodo della tintura di iodio (come indicato per le macchie) oppure sfregandovi sopra un gheriglio di noce, che renderà i graffi più scuri e perciò meno appariscenti. Potete anche riempire l’incisione, servendovi di un pennello, con un po di trementina (poca, il minimo necessario) e quand’è asciutta lucidare.
Per le screpolature provocate dall’eccessivo calore non c’è nulla da fare; bisogna far riverniciare tutta la superficie da un lucidatore.

MACCHIE

Parlando della tintura di iodio, avevamo promesso di rivelarvi un suo impiego… segreto: mescolatene qualche goccia a un pochino di cera cremosa per mobili lucidi e passatela sopra la macchiolina schiarita, sfregando dapprima circolarmente, poi seguendo le venature: rimarrete stupite del risultato.
Le macchie di cera di candela si eliminano grattandone via quanto più possibile con l’unghia o con un cartoncino. Le tracce superstiti spariranno usando un tampone inumidito con un* solvente o con una soluzione di acqua tiepida e detersivo neutro; beninteso, poi dovrete lucidare.
Se si producesse una macchia d’inchiostro assorbitela subito, poi applicatevi sopra un panno umido, premendolo forte, e continuate così, ripiegandolo via via dalla parte pulita, senza mai sfregare. Se la macchia è vecchia, provate — senza garanzia che scompaia — col metodo suggerito per le bruciature e i segni lasciati dai piatti caldi. Per eliminare le macchie di liquidi contenenti alcool (liquori, medicinali, profumi) procurate di asciugarle subito, perché l’alcool scioglie quasi tutti i tipi di vernice, e poi strofinate vigorosamente il punto macchiato con il palmo della mano e con un panno inumidito con lucido per mobili oleoso. Se la macchia è vecchia, e se il trucco dello iodio fallisce, provate a strofinarla leggermente con un pizzico di tripoli o di pomice in polvere finissima mescolati con olio di lino, crudo o cotto, seguendo il verso delle venature; ripassate la pane così trattata con tampone inumidito in olio di lino e ripetete l’operazione quante volte sarà necessario, infine lucidate. Il buon esito non e garantito al 100% (se la macchia e penetrata troppo, ci vuole il lucidatore), ma spesso il rimedio descritto è efficace.
Per le macchie di pittura fresche intervenite con un panno inumidito in cera liquida o trementina, o acqua saponata e poi lucidate; se vecchie, ammorbiditele con olio di lino, grattate via la parte che si è sciolta — attente a non grattare anche il legno — ed eliminate le tracce con la pastella di olio di lino e tripoli; quindi ripassate con l’olio di lino e per ultimo lucidate.
Per eliminare i segni lasciati dall’acqua (ad es. dalla base d’un vaso da fiori asciugato troppo frettolosamente) spruzzateli senza economia di cera liquida e poi togliete il superfluo con un panno morbido e molto olio di gomito in modo da ridare il lucido al punto trattato. Su certi tipi di legno il segno sparirà grazie a un panno inumidito in acqua calda e a poche gocce di olio canforato, oppure con il solito miscuglio di olio di lino e tripoli o pomice, seguito da una ripassata con olio di lino e dalla lucidata finale.
Il segno lasciato da un piatto troppo caldo appoggiato sul piano del tavolo si elimina con un tampone inumidito in trementina o in olio canforato. Un secondo metodo consiste nel tentare di cancellarlo con una pasta fatta di olio di lino e tripoli o pomice, finissime. Se non avete sotto mano né l’una né l’altra, potreste usare la cenere di sigaro. Completate l’operazione passando un secondo tampone bagnato in poco olio di lino, infine lucidate.
I segni di bruciato o meglio le strinature molto superficiali, talvolta scompaiono con una passata della solita cera. Altrimenti provate con una pasta semiliquida fatta di olio di lino, crudo o cotto, e pomice finissima, sfregando nel senso delle venature; ripassate con tampone inumidito in olio di lino, insistendo, se necessario, più e più volte, e poi lucidate. Se si tratta d’una bruciatura bell’e buona non c’è metodo casalingo che valga, tuttavia l’aspetto migliorerà se proverete con il rimedio suggerito per le graffiature che hanno inciso il legno in profondità.

Tipologie Mobili

Mobili d’epoca
I mobili in legno finiti a cera si presentano con una superficie satinata, che dà un effetto più rustico al legno. Evitare assolutamente gli spray lucidanti. Per proteggere, nutrire e lucidare il legno si può stendere la cera d’api liquida, ma evitare di farlo da sé, se non si è pratici; eventualmente, rivolgersi a un restauratore.
Alcuni mobili antichi di particolare pregio sono trattati con gommalacca, stesa mediante tampone in diverse riprese successive, che dà ai mobili un aspetto lucido e brillante e fa risaltare le venature del legno. Spray lucidanti, cere e oli sono assolutamente da evitare. Per rinnovare la lucidatura, se i mobili si presentano opachi o se ci sono macchie o graffi, ci vuole l’intervento di un restauratore.

Mobili laccati
Esistono diverse laccature e vanno trattate in modo differente. I mobili cinesi laccati, ad esempio, che sono particolarmente delicati e di pregio, devono essere solo spolverati con un panno in microfibra o un panno “usa e getta”. Invece i mobili che si trovano in cucina, in bagno o in altri ambienti della casa, che hanno una laccatura più resistente perché sono studiati per entrare in contatto con grassi e vapori, vanno puliti con un detergente sgrassante diluito. A volte, per eliminare ditate e impronte, è sufficiente passare il panno in microfibra umido; nel caso in cui i mobili siano molto sporchi usare un detergente sgrassante puro. Sono assolutamente da evitare prodotti e spugnette abrasivi.

Mobili in laminato
Il laminato è molto resistente e infatti le superfici della maggior parte delle cucine sono in questo materiale. Pulire con un panno in microfibra umido e con detergente sgrassante e asciugare con cura. Per non lasciare aloni, evitare di passare il panno con movimenti circolari, ma seguire un andamento orizzontale o verticale. Non usare spugnette e prodotti abrasivi.

Mobili in vimini, midollino, bambù, rattan
Sono mobili da esterno per terrazzi e giardini che spesso trovano spazio anche all’interno. Per eliminare la polvere che si annida nell’intreccio si consiglia di passare l’aspirapolvere o di utilizzare un grosso pennello tondo. Quando si vuole fare una pulizia a fondo, lavare con una spugna o una spazzola morbida inumidita in acqua e detergente. Prestare attenzione a non bagnare troppo il legno che, assorbendo umidità, può deformarsi. Dopo aver lavato i mobili asciugarli subito.

Mobili di plastica
Lavateli con acqua e sapone o detersivo. Per le superfici smaltate, laccate e per la formica serve ottimamente anche il prodotto spray che impiegate per la pulizia dei vetri.

Mobili rivestiti in stoffa
Risulta essere indicato il metodo della polvere assorbente (meglio di tutto, forse, la saponaria) da spruzzare sopra e da togliere, possibilmente con l’aspirapolvere, dopo qualche ora.

Martina Silvi

Sono uno casalinga appassionata di cucina e decorazione d'interni. Ho iniziato questo sito per condividere consigli per rendere la casa accogliente e confortevole.