La classificazione del tè deriva dal metodo con il quale vengono preparate le foglie (lasciate intere, sbriciolate o macinate), mentre il grado dell’ossidazione ne determina il colore, la consistenza e l’aroma.
Il tè nero viene fermentato ed è caratterizzato dall’aroma deciso, che conferisce alla bevanda un ricco color ambra; include l’Orange Pekoe, l’English Breakfast e il Darjeeling. Il tè verde, invece (tra cui il Gunpowder, che è uno dei migliori), non essendo fermentato, ha un gusto molto delicato e colora l’acqua di oro verde. Il tè Oolong, essendo semifermentato, rappresenta una via di mezzo tra i primi due sia per gusto che per colore.
Dato che l’albero del tè è autoctono sia in India che in Cina, ciascuna delle due culture rivendica l’invenzione della preziosa bevanda aromatica. Grazie alla Compagnia delle Indie (East India Company), fondata dalla regina Elisabetta I, amante dei lussi esotici, il tè importato dall’Oriente già verso la metà dell’800 aveva sostituito la birra quale bevanda nazionale. Così, ancora oggi la Gran Bretagna è tra i principali consumatori mondiali, assieme ai Paesi arabi, la Nuova Zelanda e gli Stati della penisola indiana; Londra detiene il ruolo di principale mercato mondiale del tè. Sul continente europeo, invece, il tè rimase a lungo la bevanda delle classi nobili, mentre in America venne introdotto presto dagli immigranti inglesi e olandesi. Nel 1908 si aggiunse una novità: Thomas Sullivan, un venditore di tè, mandò ai ristoranti newyorkesi dei campioncini di tè in bustine singole e scoprì che preparavano il tè senza estrarlo dai pacchettini: era nato il tè in bustina.
Per preparare una perfetta tazza di tè, seguite queste istruzioni. Se usate l’acqua di rubinetto, fatela scorrere per eliminare quella ristagnante nei tubi. Piuttosto che usare acqua troppo dura o chimicamente alterata, adoperate dell’acqua minerale naturale non gassata. Abbiate però l’accortezza di agitare bene la bottiglia prima di versare l’acqua nel bollitore per ossigenarla, altrimenti il vostro tè potrebbe risultare con un gusto scialbo. È l’ossigeno presente nell’acqua che apre la foglia del tè per estrarne appieno l’aroma. Preriscaldate sempre la teiera, sciacquandola con dell’acqua calda (gli inglesi la mettono sulla mensola del caminetto acceso) per evitare che lo sbalzo termico interrompa l’estrazione dell’aroma. Versate l’acqua non appena ha raggiunto l’ebollizione sulla quantità di foglie desiderata (normalmente un cucchiaino per tazza e uno per la teiera) e lasciate in infusione per il tempo indicato sulla confezione.
Il tè verde richiede una procedura più delicata. L’acqua non dovrebbe superare la temperatura di 80°C (portate l’acqua appena a ebollizione e aggiungete una tazza di acqua fredda prima di versarla sul tè), per evitare di estrarre troppe sostanze amare dal tè e di distruggere le sue note aromatiche sottili.
Nonostante il suo carattere di bevanda moderna e quotidiana, il tè ha mantenuto la sua aura mistica, che l’ha accompagnato fin dal principio. C’è chi asserisce perfino di essere capace di predire il futuro interpretando la disposizione delle foglie di tè rimaste come fondo nella tazza di una determinata persona! E non azzardatevi a mescolare le foglie di tè nella teiera, perché significherebbe che c’è un litigio in vista, mentre delle bollicine allegre nella vostra tazza vi preparano al sopraggiungere di dolci bacetti.
Per profumare il vostro tè scegliete degli oli essenziali purissimi adatti all’uso interno: bergamotto, rosa, limone, cannella, ecc. Ponete una goccia di olio essenziale in un contenitore a chiusura ermetica, diffondetela il più possibile e aggiungete il tè oppure, per una profumazione più indiretta, mettete una o più gocce di olio essenziale su un dischetto d’ovatta assieme al tè. Chiudete e agitate bene, perché tutto il tè venga profumato (operazione da ripetere più volte nei giorni successivi). Potete creare delle miscele personalizzate, mescolando alla fine addirittura vari tipi di tè a scelta.