La coltivazione dei fagiolini non è difficile e attraverso i consigli che vi forniremo in seguito potrete ottenere degli ottimi fagiolin, prodotti direttamente nel vostro orto o nel terrazzo di casa.
Iniziamo dicendo che il fagiolo è una pianta originaria dell’America centrale e dalle zone sub Sahariane e questo ci aiuta non poco a comprendere quale sia il clima giusto per essa, arrivando da climi tropicali non è una pianta resistente al gelo, quindi non potrà essere piantata o coltivata d’inverno e allo stesso modo, pur non amando i ristagni d’acqua, predilige climi umidi e terreni, appunto, umidi.
Il clima ideale per la coltivazione del fagiolo è dunque un clima temperato, con basse escursioni termiche, con minime sui 15 gradi e massime sui 25 gradi. Il terreno invece prediletto dal fagiolo è un mix di compost, torba, sabbia e ghiaia con un buon drenaggio ma comunque capace di trattenere l’umidità. In termini di ph, un valore medio pari a 5 è ideale per la coltivazione fagiolini. Ricordiamo inoltre che le radici del fagiolo si diramano in superficie e non in profondità, quindi un terreno morbido aiuterà lo sviluppo dell’apparato radicale.
Il periodo giusto per seminare i fagiolini va da maggio fino ad agosto al nord Italia e da marzo ad agosto al sud Italia: così si avranno raccolti prima dell’inverno, in considerazione ovviamente della varietà seminata, visto che alcune varietà maturano già in 90 giorni, mentre altri in 120.
Il fagiolo presenta un periodo di germinazione lento, che può essere velocizzato ponendo il fagiolo in acqua per un paio di giorni, comunque fino a quando appare una piccola radice.
La semina avviene semplicemente scavando dei solchi profondi due o tre centimentri nei quali si pongono i semi, disposti in file parallele distanti tra loro 20 centimetri.
La coltivazione del fagiolo si adatta a essere effettuata in terreni dove in precedenza si sono coltivati altri ortaggi, nutrendosi questo delle sostanze organiche lasciate e una volta terminata la coltivazione si può arricchire il terreno con potassio e fosforo, nel caso si volesse nuovamente seminare altri fagioli. Quanto a sarchiatura, è bastante l’eliminazione delle erbe infestanti mentre l’annaffiatura dovrà essere costante ma mai eccessiva, dovendosi evitare ristagni d’acqua. Ovviamente nel caso si sia optato per una varietà di fagiolo rampicante si dovranno predisporre appositi tutori per la crescita del fagiolo stesso.
I fagioli si possono ammalare di muffa grigia, antracnosi e ruggine del fagiolo, particolarmente quando viene lasciato il terreno troppo umido. A livello di parassiti, invece, il fagiolo può essere attaccato da afidi, piralide delle leguminose, cimici, mosca grigia dei semi e nottue.
I fagiolini, che sono la varietà a più rapida maturazione, saranno pronti per la raccolta in circa due mesi/due mesi e mezzo mentre i fagioli possono necessitare anche di quattro mesi. La raccolta va sempre effettuata prima che le bacche ingialliscano e i fagioli non vanno conservati nei bacelli ma vanno sempre sgranati.
Nel caso si opti per una coltivazione invaso, l’ideale sarà un vaso di 50 centimetri di diametro nel quale si pinateranno fino a 6 piante. Faremo particolare attenzione a che il terreno non rimanga mai eccessivamente umido e opteremo per un vaso in terracotta per garantire migliore traspirazione alle radici della pianta.