Il sughero è un materiale naturale ricavato da una pianta fagacea detta sughera, proveniente dal mediterraneo occidentale. Risulta essere anallergico, traspirante, non inquinante, leggero, resistente al calore, al fuoco e dura nel tempo.
Non viene intaccato dalle muffe e risulta essere molto compatto. Risulta essere un materiale facile da lavorare e si presta soprattutto come isolante termico ed acustico, utilizzato specialmente nell’edilizia per preservare il calore nelle case risparmiando in energia e metano e come pannello assorbe in modo eccellente i rumori provenienti sia dall’esterno che tra appartamenti.
A fronte di moltissimi pregi, il sughero presenta anche dei difetti e aspetti negativi.
Per esempio, se confrontato con altri isolanti, è leggermente più costoso, più pesante e non si può tagliare di netto, se non con l’utilizzo di una sega circolare.
Il sughero viene utilizzato in molti modi, ma soprattutto per creare i tappi delle bottiglie, e più su larga scala durante la costruzione degli edifici. Questo materiale ha la capacità di isolare termicamente gli ambienti, anche a fronte di fortissime escursioni climatiche, può essere utilizzato a pavimento per assorbire la rumorosità dei passi e dei mobili ma anche per separare un ambiente termoregolato da uno particolarmente freddo.
Viene venduto soprattutto in pannelli, di spessori moto diversi a seconda dell’utilizzo e delle normative vigenti. I costi variano da 15 a 60 euro in base allo spessore, che di norma si trova tra i 2 centimetri e i 10 centimetri a seconda del reale utilizzo e dal livello di isolamento che si vuole creare.
Quasi tutta la produzione mondiale di questo particolare ed utile materiale è concentrata nel Portogallo, zona dove cresce molto bene la quercia da sughero. Gli alberi vengono decorticati ogni dieci anni, ma per il primo intervento bisogna aspettare pazientemente che la pianta abbia raggiunto i trentacinque anni di vita. La decorticazione non intacca la naturale crescita dell’albero.
In Italia la quercia da sughero si sviluppa nelle regioni mediterranee più calde, l’80% della produzione avviene in Sardegna, con una minimo sviluppo anche in Sicilia.
Si tratta quindi di un materiale interessante.