In questa guida spieghiamo come propagare un acero.
Semi: La raccolta del seme avviene in autunno quando sono maturi, si stratificano a 4°C e poi si piantano in primavera.
La semina si può fare anche in autunno all’aperto. immergendoli prima per una settimana in acqua, cambiandola tutti i giorni.
I semi dell’Acero rubrum e Acero Saccharinum maturano in primavera, per cui appena raccolti andranno seminati immediatamente.
I semi dell’Acero giapponese (Palmatum) raccolti secchi possono dare una buona percentuale di germinabilità se immersi per due giorni in acqua tiepida (43°C), dopo andranno stratificati.
Per l’A. rubrum e A. negundo la germinazione sarà favorita dopo un’immersione dei semi in acqua fredda corrente per due settimane prima di piantarli.
Talea: Talee con foglie prelevate in tarda primavera da germogli apicali di rami vigorosi, radicano facilmente in un substrato di sabbia e torba col Mist.
Si hanno buoni risultati con incisioni a cui si applica IBA concentrato.
In serra, varie specie di aceri trattati con IBA da 10000-20000 ppm in formulazione con talco hanno dato buoni risultati in un substrato di torba e perlite (1:1).
Le giovani talee di acero appena radicate difficilmente possono superare inverni molto freddi, perciò appena radicate, si obbligheranno a emettere nuovi germogli con fertilizzanti.
Innesto: Le piantine ottenute da seme vengono usate come portinnesto; i più usati sono: A. palmatum per tutte le varietà di aceri giapponesi, A. saccharum per l’Acero saccarino (si possono presentare fenomeni di incompatibilità a lungo termine), per gli aceri norvegesi e le forme piramidali.
Le piantine dopo aver trascorso un anno in semenzaio vengono prelevate, messe in contenitori, che vengono interrati e trascorrono così un altro anno; alla fine dell’inverno vengono prelevate e portate in serra e preparate all’innesto quando saranno cresciute e fortificate.
L’innesto abitualmente e del tipo “laterale” o a “intarsio laterale”.
Quando marza e portinnesto si sono saldati le piante verranno messe in nuovi contenitori ricoprendo il punto di innesto con torba oppure con paraffina.