Chi va a abitare da solo per la prima volta, sia una studentessa che un single che finalmente lascia la casa dei genitori, si trova alle prese con quello strano macchinario a oblò chiamato lavatrice. E solitamente, almeno una volta, i capi escono di una dimensione e di un colore diverso rispetto a quello di partenza! Ecco qualche consiglio per evitarlo.
Per iniziare, imparate a leggere le etichette. Dentro i vestiti c’è sempre un’etichetta che spiega come lavarli. Se c’è il disegnino di un contenitore con sopra una mano, vuol dire che il capo va lavato a mano. Se può essere lavato in lavatrice, invece, c’è il contenitore con sopra scritta la temperatura massima a cui si può lavare.
Dividete i capi per colore. I bianchi vanno assolutamente separati da tutto il resto. I colorati possono andare insieme, ma se avete capi nuovi badate che non stingano, altrimenti rischiate di macchiare tutti gli altri vestiti. Per fare la prova, immergeteli in una bacinella con acqua calda e una goccia di sapone. Strofinateli un po’ e, se l’acqua si colora, lavateli a mano, altrimenti possono andare in lavatrice. I jeans possono essere lavati con i capi scuri.
Dopo questa separazione preliminare, distinguete i materiali. I capi in lana e seta sono delicati e vanno lavati a parte. Separate anche cotone e sintetico. Di solito le lavatrici hanno dei programmi appositi per ognuna di queste cose. I tappeti ovviamente devono essere lavati a parte, perché più sporchi delle altre cose.
Per quanto riguarda le temperature, evitate di andare oltre i 60°: sarebbe un inutile spreco di energia e accorcerebbe la vita dei vostri vestiti. Un lavaggio a 30 o 40 gradi è più che sufficiente per pulire bene tutte cose, al limite usate 60 gradi per i tappeti, che sono più sporchi. Per i capi delicati non andate sopra 30 gradi.