Già nell’epoca romana gli amatori pagavano le dramme di Rodi più del loro valore.
Circa la metodologia da scegliere, vale per la numismatica quanto detto a proposito della filatelia: bisogna cercare di mantenersi nei limiti del periodo o del tema che sia più congeniale, in modo da economizzare tempo e denaro. Anche i numismatici hanno a disposizione un vastissimo materiale informativo e di studio; comunque solo una buona cultura specifica e una preparazione teorica accurata possono evitare spiacevoli sorprese. L’arte falsarla è fiorentissima, nella numismatica: le più prese di mira sono le monete d’oro in generale e le monete greche d’argento, che bene si prestano alle falsificazioni.
Il valore commerciale di una moneta è sempre subordinato alla sua conservazione, oltre che alla rarità. Vi sono pezzi assai rari da un punto di vista storico archeologico, che possono avere sul mercato una più che modesta quotazione per le loro condizioni. Per la numismatica, cosi come per la filatelia, è andata radicalmente imponendosi, presso i collezionisti, la tendenza a considerare finanziariamente valide solo le monete in perfetto stato di conservazione. Questa è forse una regola un po’ severa, ma certo ha i suoi vantaggi: cosi agendo si evitano tante polemiche e tante incertezze e la via da seguire nella compravendita è notevolmente semplificata. Il neocollezionista saprà infatti come regolarsi per monete di cui l’offerente potrà esaltare la rarità, ma che però non potrà sostenere a lungo nel prezzo se ad essa non si accompagnerà un perfetto stato di conservazione, che è ormai il criterio di valutazione corrente.
La numismatica si può dividere in due principali branche: la numismatica antica e quella medioevale e moderna. La prima comprende le monete greche e le monete romane che, a loro volta, vanno suddivise in repubblicane e imperiali. Approssimativamente il periodo repubblicano va dalle origini di Roma al 27 a.C, mentre il periodo imperiale intercorre da questa data al 476 d.C. (fine dell’Impero d’Occidente). La numismatica moderna contempla invece tutti i prodotti successivi all’era greca e romana, dalle dominazioni barbariche ai nostri giorni. Anche monete molto recenti possono avere valore, basta pensare alle 500 lire argento.
Come erano fabbricate le monete
Nell’antichità l’artista eseguiva un modello di cera o di argilla, in rilievo, di dimensioni superiori all’originale. Quindi il modello veniva inciso a mano, sempre in rilievo, nelle giuste dimensioni, su di un punzone di metallo duro. Il punzone, con colpi di martello, serviva poi a fissare il disegno della moneta su un metallo più tenero (oro, argento, bronzo). Oltre all’artista che eseguiva le figure, v’era chi eseguiva le scritte. Oggi la tecnica non è sostanzialmente cambiata, a parte naturalmente tutti gli automatismi che intervengono nella fabbricazione. Il trasporto del modello su di un punzone di acciaio duro è fatto mediante il pantografo, una macchina che incide l’acciaio con una punta mobile. Quindi il progettista ritocca lo stampo in rilievo sul punzone. Quest’ultimo è poi ripetutamente vibrato da un bilanciere contro un pezzo di acciaio tenero.
Come conservare le monete
Un sistema oggi molto diffuso è avere un monetiere. Delle dimensioni di un libro, ha fogli di plastica trasparente, ognuno diviso in un certo numero di «tasche»: le monete sono quindi visibili da ambedue i lati. Su di un cartoncino posto dopo ogni foglio, si possono apporre le relative annotazioni. Un monetiere può contenere circa duecento monete. Chi disponga di un po’ di spazio per la propria collezione può adottare un metodo più razionale, tenere cioè le monete in appositi mobiletti con cassettini di circa tre cm di altezza, internamente divisi in tanti spazi circolari, nei quali si disporranno i vari pezzi. Si possono inoltre usare comuni cassettine rettangolari, in cui si depongono le monete messe in bustine di plastica trasparente. La didascalia che contraddistingue ogni moneta deve riportare tutte le relative caratteristiche : Stato, zecca, anno, metallo, costo, ecc. È opportuno registrare il movimento della collezione su un libro adatto, in cui si segneranno i cambi e gli acquisti e si darà a ogni moneta un numero distintivo.
Terminologia numismatica
Coniazione: processo di fabbricazione con il quale il tondino viene battuto fra 2 conii sui quali sono incise le facce della moneta.
Conio stanco (moneta di): moneta antica che, sebbene ottimamente conservata, rivela tracce di usura del conio che l’ha battuta.
Contorno: spessore della moneta.
Diritto: faccia più importante della moneta; di solito reca le figurazioni più significative.
Fior di conio (moneta): moneta in stato di conservazione tale da sembrare nuova di zecca.
Modulo: diametro della moneta.
Monete foderate: contengono internamente un tondino di metallo di poco valore.
Monete incise: monete che su una faccia recano una figurazione incavata.
Monete serrate: con i bordi dentellati. Rovescio: faccia meno importante della moneta.
Tondino: disco di metallo che costituisce il nucleo della moneta.
Zecca: istituto dove si coniano le monete per conto dello Stato o sotto la sua sorveglianza.
Molto interessante.