In questo articolo spieghiamo come fare la cromatura fai da te dell’acciaio.
Tra i produttori di autovetture e motociclette è molto utile e apprezzata l’arte della cromatura, per niente banale da realizzare. I pezzi che più si sottopongono a questo trattamento sono i cerchi delle ruote, il tubo di scappamento e altri pezzi.
Per schiarirci le idee una volta per tutte su questo tipo di lavorazione, vediamo nel dettaglio cosa serve per realizzarla.
Innanzitutto definiamo esattamente cos’è la cromatura dell’acciaio. In effetti altro non è che un rivestimento di cromo che viene lavorato sopra un elemento in acciaio e serve in buona sostanza a proteggerlo da ruggine e corrosione e anche per migliorare l’estetica del prodotto e donare maggiore lucentezza.
La cromatura riesce a regalare maggiore durezza al pezzo in acciaio, che risulta quindi più resistente agli agenti atmosferici, agli urti e all’usura normale.
Ecco perchè ad esempio, molti cilindri dei motori, sia di auto che di moto, vengono realizzati con la cromatura.
Se da un lato ci sono molti vantaggi, non mancano di certo anche alcuni svantaggi. Per dirne uno, se la pellicola protettiva di cromo si rompe con un urto o un semplice graffio, la corrosione che ne deriverà sarà purtroppo inevitabile e addirittura accelerata.
Elenchiamo ora i principali metodi più comuni per eseguire la cromatura dell’acciaio.
Il procedimento tradizionale e più usuale è quello di immergere il pezzo da cromare ripetutamente in più getti. Il primo bagno serve per sgrassare il pezzo con soda caustica e acido cloridrico.
Il secondo bagno contiene una soluzione elettrolitica di nichel, per rendere il più uniforme possibile la superficie.
Nell’ultimo bagno, finalmente, è presente il cromo, che dona al pezzo in uscita una particolare brillantezza. Se la cromatura che vogliamo ottenere deve invece risultare satinata (cromo opaco), al cromo vanno aggiunti degli oli particolari che vanno a creare delle microbolle in superficie e tolgono il lucido.
Mediante il procedimento galvanico, invece, si sfrutta la deposizione elettrolitica di cromo sul pezzo. Si realizza una vera e propria pila, dove il pezzo da ricoprire è il catodo, mentre l’anodo è il materiale stesso.
Esiste anche una cosiddetta cromatura flash adatta ad oggettistica particolarmente piccola, e avviene mediante il deposito di particelle di cromo sull’oggetto trattato.