Per mobilio, possiamo intendere tutto ciò che riesce a rendere il nostro ambiente confortante. L’angolo studio, una stanza della casa, l’ufficio risulteranno arricchiti e resi eleganti da un tavolo d’antiquariato che grazie alla sua bellezza può infondere un tocco di classe al nostro ambiente in modo da renderlo adatto a lavorare con tranquillità o che la sera ci faccia sentire coccolati. Il tavolo d’antiquariato può anche essere solo un abbellimento alla casa. Da solo o con altri oggetti può arredare un’intera stanza indifferentemente se il resto dei nostri mobili è moderno o antico.
Tavoli d’antiquariato
Agli inizi del Seicento iniziò in Europa una corrente nuova, che si rifletteva nelle arti, nell’architettura e, di conseguenza, nello stile dei mobili. Il Seicento è per definizione il secolo del Barocco con i suoi caratteri di ricchezza e sfarzo che esprimono al meglio questi nuovi sentimenti umani. Lo stile realizza con equilibrio forme nuove e originali, in modo da creare nuovi stili. Infatti, ci fu un impegno creativo nella ricerca della linea mossa o spezzata. Nelle prime espressioni, però, il Barocco italiano non fu poi così appariscente nella realizzazione dei mobili. Si cominciava allora a ispirarsi a soluzioni architettoniche. Nascevano nuove tecniche costruttive e si perfezionavano quelle esistenti ma ancora l’impianto costruttivo non era così sfarzoso. Cominciarono ad essere impiegati legni diversi, che arrivavano anche dall’Oriente, e materiali eterogenei contemporaneamente andavano diffondendosi le impiallacciature e la placcatura. Queste nuove tecniche portarono alle varie specializzazioni dei maestri artigianali, ciascun esperto in una determinata fase di lavorazione, la costruzione, l’intaglio, la doratura, l’intarsio, lo sbalzo. Tra i più noti esponenti troviamo a Venezia Andrea Fan Toni e Francesco Pianta, in Lombardia Andrea Fantoni, a Genova Filippo e Domenico Parodi, a Firenze Leonardo Van der Vinne. Nel Seicento le novità di arredamento furono molte, anche se i principali tipi di mobili erano già definiti alla fine del secolo scorsi.
In Italia da una parte si creavano opere monumentali, veri capolavori d’intaglio e di fantasia decorativa, dall’altra per i mobili d’uso comune, come tavoli, sedie, poltrone, cassapanche, ecc. ci si basava spesso sui modelli già esistenti, adatti alla nuova decorazione. Oggi ereditare un tavolo d’antiquariato o un qualsiasi altro mobile vuol dire aver una fortuna. Se non sapete qual è il suo valore potete indirizzarvi da un fidato antiquariato il quale saprà darvi sicuramente un valore appropriato all’oggetto. Dopo ciò, valutate se questo tavolo d’antiquariato può abbinarsi armonicamente al vostro arredamento oppure se vi conviene venderlo al miglior offerente. Però pensateci bene, perché più passano gli anni più il tavolo verrà rivalutato.
Mobili del Seicento
I tavoli della prima metà del ‘600 non erano di grande interesse, ed erano ricoperti di stoffa, ma agli inizi dell’epoca di Luigi quattordicesimo, nacquero i primi tavoli per scrivere, detti TABLE BUREAX o TABLE EN CABINET caratterizzati da una raffinata lavorazione e provvisti di otto gambe e molti cassetti. Questi mobili erano destinati a padroneggiare in stanze trasformate in veri e propri saloni da ricevimento con sgabelli, per i visitatori. Molto diffusa poi la CONSOLE, un tavolo da parete concepito per decorare i grandi corridoi, la base, molto mossa, scolpita solo su tre lati, intagliata e dorata sorreggeva un piano di marmo. Le gambe avevano una struttura simmetrica ed erano collegate da traverse con un elemento decorativo centrale. Sopra il tavolo a parete di solito era posta una specchiera di legno massiccio molto grande. Vi è anche il tavolo di legno di noce, con una fascia ornata a intaglio con quattro gambe unite fra loro sempre con un gioco di traverse decorative centrali di colore mogano lucido. Il noce (quello nero è più pregiato e meno attaccabile dai tarli) era un legno piuttosto raro e costoso in Inghilterra, esaurite le scorte nazionali, si dovette importare sia dell’Europa sia dalle colonie americane.
Tavoli ovali o rotondi tipici sono i GATE LEG CABLE, hanno generalmente le gambe tornite a cancello o a balaustre, il ripiano diviso in tre parti, le due esterne incernierate a quella interna, in modo che possa essere ripiegato. Questi mobili spesso erano destinati a essere protetti con tessuti leggeri di lino, poiché il loro utilizzo era minimo. Ne esistevano di varie misure, da quattro gambe o a più piedi. Comunque secondo me, i mobili più belli erano quelli realizzati per le stanze da letto, con quei magnifichi letti grossi, circondati da un tessuto come organza o seta, per dare protezione a chi ci dormiva, dagli insetti notturni e anche per dormire più freschi, visto che non esisteva ancora l’aria condizionata.
Tavoli d’antiquariato a rischio tarlo
Specialmente per i tavoli d’antiquariato e i mobili antichi il rischio più frequente è quello di vederli rovinati da ciò che noi comunemente chiamiamo tarlo che appunto insidia i nostri mobili d’antiquariato, talvolta pezzi unici e costosissimi. Ma il tarlo racchiude nel suo nome tantissime specie e un numero di diversi tipi di coleotteri del legno. Questi animali possono vivere comodamente nel nostro legno, senza che noi ce ne accorgiamo, se non vedissimo quei famosi buchini piccini, ma tra loro tutti uguali. Questi però non attaccano solo i mobili e i tavoli d’antiquariato, ma anche i nostri tavoli moderni.
Il tarlo dei pontili misura da sette a quattordici mm., è di colore ruggine e l’estremità delle sue sei zampette è nera. Questo depone le sue uova sul legno asciutto e le larve scavano tunnel nel legno per una durata di nove mesi ed escono dal legno in estate. IL tarlo comune, misura dai tre ai quattro mm, il suo torace ha una gobba, dove è nascosta la testa, questo non è visibile perché anche lui si cela nel legno dei nostri mobili antichi, con le sue sei zampette nere. Lo scarabeo blu metallizzato è di quattro mm, il suo colore è blu scuro, le uova, la femmina le depone nei fori presenti nel legno, del tavolo, della panca, della sedia, dello sgabello ecc. Le larve vivono nutrendosi della preda che trovano nel legno. Questi insetti sono detti anche xilofagi e la loro presenza sta ad indicare che uno dei vostri mobili d’epoca è sicuramente invaso dal tarlo comune, perché lo scarabeo blu si nutre principalmente di questi animaletti, quindi se avete questo problema lo scarabeo si riempirà la pancia. L’orologio della morte, misura da cinque a sette mm. di colore nero o castano scuro, il suo corpo è pieno di peli,la femmina fa quattro cinque uova che le depone nel legno,questa può posare fino a cinquanta uova nella sua vita. Quando la larva nasce inizia a costruire tanti cunicoli nel mobile fino a che non muore.
Come eliminare il tarlo dai tavoli d’antiquariato
Dopo aver conosciuto vari insetti, ora dobbiamo capire a chi chiedere aiuto per far sì che i nostri tavoli d’antiquariato si mantengano sempre puliti, lucidi e senza parassiti. Vi sono i restauratori di mobili antichi che ci possono informare su come prenderci cura dei nostri mobili d’epoca. Se, ad esempio, i tavoli d’antiquariato sono già malridotti o attaccati dai tarli si possono salvare portandoli da artigiani competenti del restauro, che con cure appropriate intervengono in maniera idonea. Restaurare un tavolo d’antiquariato vuol dire rigenerare il mobile d’epoca senza alterare il suo aspetto originale. L’impellicciatura è una sfoglia di legno molto pregiato e costoso, è di colore particolare ed ha delle venature sul piano. L’intarsio invece è un lavoro particolare all’interno del legno pregiato e con attrezzi adatti l’artigiano è come se disegnasse a rilievo foglie, fiori oppure lavorandoci appoggiando sopra pietre colorate, avorio, o altro. La laccatura serve invece per ridare la lucentezza a tutto il mobile. La cosiddetta lacca è un tipo di vernice trasparente proveniente dalla Cina. Con questa si potevano preparare pannelli, base per tavoli ecc. e terminate tutti i passaggi delle lavorazioni nasceva un oggetto molto costoso.
Oggi per acquistare questi particolari tavoli d’antiquariato possiamo recarci in varie parti, la prima è sicuramente da un buon antiquariato, il quale ci fornirà anche il certificato di garanzia nel quale è riportata l’originalità del prodotto. Per secondo possiamo andare nei vari mercatini, sempre d’antichità, dove potremmo essere in grado d’incontrare tavoli antichi in pezzi unici ma senza nessuna documentazione cartacea. O ancora, se siamo soliti recarci alle aste, tante volte propongono anche tavoli d’antiquariato. Comunque ricordiamo sempre che per il nostro tavolino o per la nostra panca vi sono due persone che si devono distinguere fra loro, restauratore e antiquario. Il restauratore, è la persona che “legge il mobile”, perché è un vero esperto; può fare una scheda completa dell’articolo che ci interessa. Mentre l’antiquario è la persona che ha un negozio in piazza, e vende oggetti autentici. I prezzi? Sono cari, anzi carissimi.
Tavoli d’antiquariato nell’arredamento di casa moderno
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Oggi, che si sta riscoprendo e valorizzando sempre più l’antiquariato, dobbiamo cercare di capire se un tavolo antico può stare nel nostro arredamento moderno. Io penso proprio che sia possibile, il mobile antico che sia un comò, una panca, uno sgabello, un tavolo, uno scrittoio, conferiscono alla nostra casa un tocco di classe. Ricordiamo che un mobile antico può essere donato in eredità o anche acquistato, l’importante è non soffocare il nostro arredo moderno. Se il nostro gusto principale è rivolto sull’arredamento moderno, questo deve rivelarsi predominante. Quindi prestiamo attenzione a non limitare l’ambiente con un oggetto antico. Prima regola da seguire, è disporre uno o due oggetti che rispecchino la stessa epoca. Sistemare un tavolo d’antiquariato con una specchiera vuol dire rendere questi oggetti e il loro angolo, protagonisti. La parete dovrebbe essere di un colore neutro come bianco o avorio. Non dimentichiamo che l’antico va sempre di moda e che l’arredamento di una casa, di un ufficio rispecchia la personalità e il carattere di chi ci abita. Se andiamo dal nostro avvocato, vedremo sicuramente una bellissima scrivania restaurata, se abbiamo appuntamento col notaio, scopriremo una favolosa libreria antica. Se pensiamo di ammobiliare il nostro ingresso, inseriamo soltanto un tavolino di Luigi quattordicesimo, se vogliamo arredare il nostro soggiorno, acquisteremo un divano sempre dello stesso stile. Ricordiamo di non soffocare le stanze. Due angoli riservati all’antichità sono eleganti, ma non cadiamo sull’eccessivo in quanto la nostra casa perderebbe la sua personalità.
Se siamo proprietari di una casetta in montagna, allora il discorso cambia. In questa abitazione possiamo decidere di arredare con mobili d’epoca come un tavolo d’antiquariato e inserire qualcosa di moderno. Certo le spese da affrontare possono essere eccessive, perché tutto l’arreno antico è costoso, ma possiamo acquistare anche molte cose, come ho detto precedentemente, nei mercatini dove possiamo incontrare pezzi anche unici a prezzi vantaggiosi. Attenti però ai venditori di piazze perché hanno la grande arte di farvi comprare qualcosa no di antico ma di vecchio ed è un peccato. Quindi quando andate in giro in questi luoghi molto affascinanti, recatevi non da sole, ma sempre in compagnia di un amico o un’amica che può capirne qualcosina in più di voi.